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Basta una bandiera per intenderci

  • Immagine del redattore: Simone Bertoldo
    Simone Bertoldo
  • 19 apr 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 23 apr 2022





Moltissime le aziende del settore moda che si stanno mobilitando per donazioni e solidarietà verso un territorio che sta subendo da 12 giorni l’invasione russa. Primo brand per ordine di tempo tempo: Balenciaga, che ha azzerato il feed Instagram da ogni post passato in favore di uno nuovo con l’immagine della bandiera ucraina. Poi, si è impegnato a «riportare e trasmettere informazioni sulla situazione in Ucraina». Inoltre l’azienda madre, Kering, ha affermato che farà una«donazione significativa» all’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Ma ancor più rilevante, il direttore artistico di Balenciaga ha ricordato l’influenza che la moda può assumere in campo politico e sociale. Infatti il brand francese propone alla fashion week di Parigi una sfilata simbolica contro la guerra in Ucraina: Silhouette oversize e completi total black avvolgono le modelle, che invece di calcare la solita passerella patinata camminano incerte in mezzo a una bufera, come profughi in fuga.

Di contro ci sono poi stati altri brand criticati perché hanno sfilato alla Milano fashion week senza modificare i loro piani. A eccezion fatta di Giorgio Armani (che ha sfilato senza musica) ed Elisabetta Franchi (che ha commentato dal backstage).

La moda non si limita alla moda.

 
 
 

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