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Vivere la tristezza

  • Immagine del redattore: Simone Bertoldo
    Simone Bertoldo
  • 23 apr 2022
  • Tempo di lettura: 1 min




Questa storia del blue Monday ha ufficialmente stancato. Si tratta di una bufala nata nel 2005, quando una compagnia di viaggi decise di promuovere un’iniziativa per convincere i propri clienti che la loro eventuale tristezza aveva un fondamento scientifico, e che per questo la si poteva combattere con una bella vacanza. Con il tempo il blue Monday ha preso piede ed è stato riciclato anche da altre aziende, diventando il protagonista di molte campagne pubblicitarie che puntano a vendere prodotti nel periodo successivo alle vacanze natalizie.

Attorno a questa tendenza, secondo il portale online Treatwell, leader nella prenotazione online di servizi beauty e wellness, durante questo famoso lunedì blu si rivelano picchi di prenotazioni per assicurarsi un momento di relax in tarda giornata, nei giorni seguenti o nel weekend.

Questo apparentemente può sembrare un aspetto positivo, ma siamo veramente sicuri che vogliamo essere associati alla soluzione di momenti tristi? La bellezza, il benessere e il buon gusto, caratteristiche rappresentative del nostro settore, non sono lì per risolvere i nostri problemi, ma possono essere un mezzo per aiutarci a stare bene con noi, con gli altri e tra gli altri.

Bisogna acquisire maggior consapevolezza della tristezza, vivendola e non affrontandola.

 
 
 

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